Le recenti problematiche riguardanti l’inquinamento causato dalla dispersione nell’ambiente dell’acido solforico contenuto nelle batterie al piombo, hanno generato e concentrato una particolare attenzione da parte del legislatore su questi temi, in chiave di prevenzione e sicurezza. L’aumento esponenziale dell’utilizzo di gruppi di continuità ed il massiccio impiego della propulsione elettrica in alternativa ai motori termici, incrementa continuamente la presenza sul territorio di accumulatori al piombo.
Questi contengono acido solforico estremamente pericoloso ed inquinante per l’ambiente, sia per l’inquinamento delle falde acquifere e sia per la potenziale fonte di pericolo per chiunque ne fosse venuto inavvertitamente in contatto. In questo senso il Decreto attuativo (D.M. n.20 del 24 gennaio 2011) precisa in dettaglio la quantità di sostanze assorbenti e neutralizzanti da tenere obbligatoriamente a disposizione, tenuto conto della dimensione degli impianti, del numero degli accumulatori e dal rischio di sversamento connesso alla tipologia dell’attività esercitata.
Si rende quindi necessario abbandonare i vecchi sistemi di smaltimento di questo acido particolarmente aggressivo. In passato e purtroppo ancora in alcuni ambienti, la fuoriuscita di acido veniva eliminata attraverso sistemi inadeguati e poco idonei quali ad esempio l'utilizzo di segatura, sabbia, carta assorbente, etc., con il risultato di lasciare sostanzialmente inalterata la pericolosità di tale sostanza. Le sostanze assorbenti e neutralizzanti forniscono la soluzione definitiva a questo problema poiché consentono di eliminare in brevissimo tempo l’azione corrosiva e tossica dell’acido solforico direttamente nel luogo dello sversamento.
Queste sostanze si presentano sotto forma di polveri assorbenti di natura fortemente basica che attraverso una reazione esotermica, generata dal contatto con l’acido solforico, danno luogo in pochi minuti ad un prodotto di reazione neutro con pH prossimo al valore 7. Il residuato ottenuto viene quindi facilmente raccolto e smaltito come rifiuto speciale non tossico.
I vantaggi conseguenti sono evidenti ma la scelta del prodotto neutralizzante di cui dotarsi deve essere effettuata con cura ed estrema attenzione: l’importanza della qualità dei test di laboratorio e delle certificazioni effettuate da Università o da altri Istituti specializzati sulle sostanze neutralizzanti non deve essere sottovalutata ed appare necessaria non solo ai fini del rispetto del D.L. n.152/2006, ma anche essenziale ai fini della sicurezza dell’operatore e del rispetto dell’ambiente. Avere a disposizione queste sostanze nei luoghi a rischio di fuoriuscite accidentali significa disporre di un vero e proprio “estintore” dell’acido solforico.